Open Group apre un centro d’accoglienza a Vidiciatico
Open Group coordina il progetto che ha portato all’accoglienza di 27 profughi eritrei a Vidiciatico, paese ai piedi del Corno alle Scale, nella montagna dell’Appennino bolognese, parte del comune di Lizzano in Belvedere. La gestione è stata affidata dalla prefettura al Consorzio Indaco, di cui Open Group fa parte insieme a Cooperativa Sociale Società Dolce, Iris cooperativa sociale, Il Martin Pescatore.
Il Centro d’Accoglienza Straordinario (CAS), così è catalogato dalla Prefettura, è stato aperto lunedì 31 ottobre in uno stabile di proprietà della Fondazione Gesù Divino Operaio, di cui è Presidente Don Allori: la Casa per Ferie San Michele Arcangelo.
Venerdì 28 ottobre il sindaco Elena Torri aveva convocato un consiglio comunale aperto per discutere con i cittadini dell’arrivo dei profughi. Sono nuclei familiari, otto donne e un bambino. Provengono dall’Hub di via Mattei e hanno tutti firmato un patto di relocation, il che significa che il loro obiettivo è raggiungere altri paesi, nel nord Europa. L’idea è quella di costruire insieme un percorso di accoglienza di qualità, che coinvolga il territorio e possa diventare un modello positivo. Per questo Open Group sta assumendo, come operatori, personale del luogo e sta cercando fornitori del territorio. Perché l’arrivo di queste persone possa diventare una piccola opportunità per il paese.
Ogni persona accolta avrà un abbonamento al bus, messo a disposizione da Open Group, parteciperà ad una serie di attività che stiamo mettendo a punto, mentre nei prossimi mesi organizzeremo alcuni eventi che coinvolgano la cittadinanza.
L’organizzazione dell’accoglienza è stata spiegata nel dettaglio ai circa 400 cittadini presenti al consiglio comunale aperto a cui hanno partecipato, oltre al sindaco, la vice presidente della Regione Emilia-Romagna Elisabetta Gualmini, il vice prefetto di Bologna Bianca Lubreto, i rappresentanti della Fondazione e di Open Group. Una ventina gli interventi dei cittadini che hanno espresso le loro preoccupazioni, concentrate soprattutto sulla mancanza di lavoro nelle zone della montagna.
Una sfida complessa, di cui racconteremo le tappe sul nostro sito.