Chi è Bologna? Una mostra allo Spazio Eco
Rimane aperta fino al 29 ottobre la mostra Chi è Bologna?, la campagna fotografica de Il Maestro e Margherita fotografia ospitata da Spazio Eco, lo spazio polifunzionale del comune di Casalecchio gestito da noi di Open Group, Arci Bologna e Officina delle Muse. Un dj set accompagnerà la serata di chiusura. L’esposizione è stata inaugurate il 14 ottobre e noi siamo andati a curiosare tra le foto in mostra.
Dopo i saluti di casa di Irene Pancaldi, responsabile cultura dello Spazio Eco, il primo a prendere la parola è stato Giacomo Rossi, referente del settore accoglienza della cooperativa sociale Arca di Noè. Ci ha parlato dell’idea che sta dietro la mostra: trasmettere e raccontare in modo diverso il fenomeno della migrazione e dell’accoglienza.
La mostra, che ha preso vita da un’idea di promozione di queste tematiche nata dal Comune di Bologna e dalla Cooperativa Arca di Noè, si articola in circa una decina di pannelli in cui vengono ritratti alcuni ospiti dei centri di accoglienza per richiedenti asilo di Bologna.
Ogni pannello ha una doppia faccia: nella prima il soggetto è ritratto in una posa eccentrica, nella seconda invece è immerso nella vita di tutti i giorni, in un luogo familiare di Bologna. Per realizzare questa campagna, a fine estate scorsa, i fotografi hanno vissuto con i protagonisti.
“La mostra è legata a Bologna, ma vale per qualsiasi città e si propone di dire basta al modo di raccontare queste realtà come emergenza, questo stato come un allarme. Superiamo queste concezioni e rendiamo familiari queste persone. Ci sono, sono lì, nei luoghi della nostra quotidianità”, ha spiegato Giacomo Rossi durante la presentazione.
L’intervento successivo è stato di Mariantonia Cavallo di Open Group, che ci ha parlato dell’esperienza di housing sociale al Borgo di Bazzano, luogo di accoglienza temporanea, nato per dare risposta all’emergenza abitativa.
Sono tre nuclei di casette che ospitano otto famiglie in condizione di fragilità, insieme ad altre due che hanno scelto di vivere in questo contesto. Dal 2015 la cooperativa inserisce all’interno di questo progetto anche l’esperienza dell’accoglienza ai migranti, offrendo supporto a famiglie o singoli nuclei. L’anno scorso la prima prova è stata con una famiglia malese.
L’esperienza, durata un anno, ha lasciato il posto ad un nuovo nucleo, composto da una madre e suo figlio, arrivati dal Camerun a luglio di quest’anno.
“L’obiettivo, ci ha raccontato Mariantonia, è la creazione di una rete di rapporti, un intreccio di iniziative che comprendono assistenza sanitaria e legale, l’insegnamento dell’italiano e l’ inserimento delle famiglie nei servizi sociali. Trattiamo anche aspetti più istituzionali, grazie all’assistenza della prefettura”.
In chiusura della serata è stato proiettato il documentario “Seme dopo Seme”, che racconta la vita al centro di accoglienza straordinaria di Crespellano, che ospita ventisette richiedenti asilo nel territorio di Valsamoggia. L’idea, ancora una volta, è quella di lavorare in rete, fondere esperienze di vita, comprendere di far parte della stessa comunità pur facendo percorsi diversi.