Capire quale rapporto esiste tra deep web (il web sommerso, non raggiungibile con i classici motori di ricerca) e l’acquisto di sostanze e indagare i possibili scenari che la pratica del drug checking potrebbe delineare in termini di riduzione del danno è il focus dell’evento di martedì 28 novembre da titolo “Deep web e Drug checking: nuove traiettorie del consumo“, che si terrà alle 17.00 negli spazi di Area 15, in via Zamboni 15 a Bologna.

In una società che è sempre più pervasa dai device e dal digitale cambiano anche gli stili di consumo e il modo di ricerca delle sostanze: sono sempre di più infatti le persone che si affidano a internet per acquistare sostanze stupefacenti. Il deep web garantisce anonimato e sicurezza sia per chi vende che per chi acquista una sostanza e questo fa sì che sempre più spesso lo spaccio si sposti in rete. Se nel web è più difficile intercettare i consumatori e praticare prevenzione e riduzione del danno, il progetto di drug checking B.A.O.N.P.S (Be Aware on Night Pleasure Safety) mira, invece, ad intercettare le possibili nuove sostanze psicoattive (NPS).
Il Progetto è finanziato dalla Commissione Europea e coinvolge quattro paesi: Italia, Portogallo, Slovenia e Germania. E’ la prima forma di sperimentazione formale nel nostro paese di promozione del drug checking e consiste nell’individuare, studiare e monitorare la diffusione di NPS.
La pratica del drug checking consiste nell’effettuare nei luoghi del divertimento, sul momento, l’analisi del composto. Questo permette, grazie alla presenza di operatori preparati, di entrare in relazione con le persone che consumano e discutere dei rischi e dei danni causati dalle sostanze e di come attenuarli. Si rivela un potente strumento di conoscenza, di aggancio delle persone che usano sostanze e di riduzione del danno: permette di informare, ma anche individuare coloro che presentano aspetti problematici di consumo e di inviare la persona ai servizi competenti.
Per informazioni:
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