I cinque vincitori del concorso INdipendenze

In una calda giornata autunnale, Piazzetta della Pioggia a Bologna è diventata, per un giorno, l’area espositiva della mostra fotografica INdipendenze. L’esposizione è stata il frutto del contest organizzato dall’Unità di strada e dal Rifugio notturno della solidarietà, due servizi che Open Group gestisce per conto di ASP Città di Bologna.
Cinquanta gli scatti selezionati dalla giuria che sono stati esposti sabato 19 ottobre, cinquanta foto che con diversi sguardi e da diverse prospettive hanno raccontato il mondo delle dipendenze ai tanti curiosi che nell’arco dell’intera giornata hanno affollato la mostra. Altra cornice dell’evento lo sportello dell’Unità di strada in via Polese 15 dove sono stati premiati i vincitori.
Un ricordo, una sigaretta, un affetto che non c’è più. Quando si parla di dipendenze si pensa a un mondo lontano dal nostro. Si pensa alle dipendenze patologiche da sostanza, da alcol o da gioco d’azzardo, ma spesso si tratta di piccoli gesti e azioni che hanno un peso sempre maggiore nel quotidiano di ciascuno di noi. Relazioni, comportamenti e abitudini di cui non possiamo fare a meno. Questo è stato il racconto, fatto di sguardi, di storie e di volti che la mostra ha voluto regalare alla città sul tema delle dipendenze.
Di seguito i cinque vincitori
Nero vizio, di Domenico Timpano – il volto di un carbonaio delle Serre Calabresi che nei momenti di pausa, pur avendo respirato carbone per ore, non riesce a non concedersi il vizio di fumare la sua consueta sigaretta.
L’ultima puntata, di Francesco De Luigi – un uomo qualunque seduto a un tavolino di un centro scommesse, esposto in vetrina. Di riflesso si scorge una strada che trafigge l’uomo. Lo sguardo, inclinato verso il basso, osserva alcune schedine. Nel taschino dei pantaloni un’ultima scommessa sportiva, forse quella decisiva, attende di essere giocata. Sul tavolino un portapenne che grida desolazione.
Alienazione, di Anna Brunetti
Livestream, di Max Cavallari – la necessità di voler registrare, riprendere, fotografare tutto quello che ci circonda non tanto per la volontà di ricordarlo quanto per postarlo sulle piattaforme social e aumentare il proprio ego, con la sola necessità di dimostrare qualcosa agli altri.
Frammenti, di Diego Perlangeli – La foto si concentra più sul lato emotivo della dipendenza e sul senso di frammentazione e di lacerazione che si avverte quando la vita ti sfugge dalle dita e ti lasci consumare dal dolore e dalle sostanze.