
Usare il linguaggio del corpo e lo spazio scenico per comunicare con l’altro e andare oltre le differenze linguistiche e culturali. Questo uno degli obiettivi del laboratorio teatrale che l’associazione Opificio d’Arte Scenica ha realizzato nella struttura SPRAR Casa Rupe. La struttura accoglie persone richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria con problemi di dipendenza ed è gestita da Open Group all’interno del Consorzio L’Arcolaio.
Le attività del laboratorio si basano su alcuni esercizi tipici dell’arte teatrale: esercizi propedeutici al lavoro dell’attore, mirati a favorire la relazione con il proprio corpo e l’ascolto dell’altro, mirati a rafforzare la fiducia in se stessi e nel gruppo e ad esprimere l’aspetto più creativo di ciascuno dei partecipanti. Il corso ha coinvolto i sei ospiti della struttura di Sasso Marconi che, sotto la guida dei registi e attori Bruno Stori e Gabriele Duma, hanno cercato di sviluppare e formare un vocabolario comune per aiutare i partecipanti a comunicare fra loro e con gli operatori e, allo stesso tempo, favorire l’apprendimento della lingua italiana.
Ecco qualche scatto dal laboratorio