Open Day al settore dipendenze di Open Group

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Gli operatori del settore dipendenze di Open Group si sono incontrati lunedì 4 febbraio per l’Open Day, un momento annuale dedicato alla programmazione e alla definizione degli obiettivi del comparto. È un’occasione per condividere i progetti più innovativi con gli operatori in modo da favorire una conoscenza trasversale del lavoro e dei diversi progetti.

Ecco le riflessioni emerse durante al giornata.

“L’anno che ci aspetta è particolarmente stimolante e impegnativo: abbiamo da poco concluso la fusione per incorporazione della comunità Casa Gianni e stiamo per concludere il rinnovo dell’accreditamento per 6 comunità residenziali.

Rispetto al momento storico-politico in cui viviamo vorremmo sottolineare che l’allarme sociale relativo al consumo di sostanze è calato. Per chi vuole ottenere consensi il nuovo cavallo di battaglia è l’immigrazione, così delle politiche relative alle droghe resta in vigore la parte peggiore, quella repressiva che purtroppo serve solo a riempire le carceri. Dal 2009 non viene organizzata la Conferenza Nazionale, che secondo la legge andrebbe organizzata ogni 3 anni.

Nonostante un quadro generale poco incoraggiante, la specifica capacità di Open Group di offrire un ventaglio ampio di servizi sociosistemici, consente di sperimentare progetti nuovi in connessioni con altri ambiti della cooperativa e di riposizionare anche l’approccio al goal 3 dell’Agenda ONU 2030 (Goal 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età) attraverso due strategie di innovazione:

  • Casa Rupe: un piano di accoglienza rifugiati con specifici problemi di dipendenza nato dalla stretta relazione tra il settore dipendenze e il settore integrazione della cooperativa;
  • Progetto Hcv: un progetto trasversale ai diversi settori di Open Group indirizzati al disagio. Apre interessanti prospettive oltre il piano curativo per abbracciare pienamente quello della prevenzione.

Infine, ma non per questo meno importante, è stato presentato un percorso in collaborazione con l’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Statistiche) con l’obiettivo di migliorare il sistema di ascolto dell’utenza del settore dipendenze e finalizzato non solo a una più puntuale valutazione della soddisfazione, ma anche all’analisi degli impatti significativi prodotti a beneficio degli ospiti e dell’intera comunità.”


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