Open Group a un anno dalla nascita. Il bilancio sociale
A un anno dalla sua nascita, la cooperativa Open Group ha dato vita a nuovi assetti organizzativi e sociali, a un nuovo sito, all’apparato comunicativo su cui dovrà contare per farsi riconoscere e dialogare con i suoi interlocutori, con l’intera comunità.
Una delle parole chiave che ha accompagnato questo percorso è stata “sostenibilità“: economica, sociale e ambientale, certamente, ma anche come “tenuta complessiva”, come sfida di lungo periodo. Open Group parte, infatti, da una consapevolezza diffusa e condivisa. La vocazione è importante, ma se non è seguita da una vera e propria “gestione integrata della sostenibilità” si rischia la testimonianza o poco di più.
È necessario produrre valori, affiancare alla generazione di reddito quella di capitale sociale e ambientale, in una dinamica di scambio e intreccio continuo tra valore e valori.
Con una crisi ormai strutturale, da più parti emerge e si consolida l’idea di un agire economico che si nutre di etica d’impresa e sostenibilità. Le imprese cooperative che oggi sono diventate Open Group hanno dato ampia prova sia in ambito culturale che sociale di essere attrezzate per interpretare virtuosamente la necessità di una visione imprenditoriale “pubblica” o meglio “comunitaria”, dove i processi di business diventano solidali con i bisogni e la creazione di valore si misura al di là del semplice risultato economico d’impresa. Open Group porta a
sintesi questa visione innalzando l’asticella della sfida.
Ma allora cos’è davvero la sostenibilità? Rispondere alle esigenze della comunità di per sè vuole dire essere sostenibili? La sfida è più insidiosa e richiede l’adozione di una cultura d’impresa inedita, capace di vedere larghezza e profondità dei mercati, non solo le quote; in grado di mettere legalità e rispetto davanti a competizione, di assumersi il rischio d’impresa in un contesto senza protezioni o rendite di posizione.
Una cultura d’impresa che sappia produrre cambiamento, sposando senza titubanza l’innovazione sociale
e quella rapidissima imposta dai nuovi paradigmi tecnologici. Sostenibilità è dunque il dovere di ripensare alla natura della nostra produzione di reddito, il dovere di condivisione diffusa delle strategie a lungo termine e il dovere di recepire le nuove istanze sociali e culturali espresse da un contesto che va costantemente interpretato.
Si tratta di un cammino appena iniziato ma che già consente di accedere a nuove relazioni che
preludono a nuove integrazioni con cooperative o piccole imprese disponibili a condividere il percorso di Open Group, convinte della necessità di volumi adeguati e di struttura solida.
E poi le idee. Le idee per “stare meglio” con gli utenti, tra soci e lavoratori, idee per nuovi mercati e clienti sempre più esigenti, per adeguare l’organizzazione, la gestione e la produzione, le idee per il rapporto con il “pubblico”.
Open Group è nata approfondendo questi temi e per sviluppare ancora riflessioni in questa
direzione. Pensiamo di possedere un patrimonio genetico importante che è frutto della somma non
algebrica di diverse identità.
Leggi il bilancio sociale e guarda il video in cui i suoi soci e lavoratori di Open Group raccontano il primo anno di attività della cooperativa.