Il 3 giugno si è svolta la serata finale del progetto “Videocontest – cortometraggi fai da te“, che Opengroup organizza e promuove da 12 anni nell’ambito delle sue attività educative e culturali presso il Centro Giovanile Casa Papinsky di Sasso Marconi.
Si tratta di un concorso gratuito, nato per permettere a chiunque di creare narrazioni e racconti attraverso il video. Ogni anno, una tematica diversa con cui i giovani si confrontano e, di edizione in edizione, sempre più territori coinvolti nel progetto che ha così creato interessanti sinergie con i giovani dei comuni vicini, di tutta la provincia di Bologna e talvolta non solo.
Dalla prima edizione “Sogni nel Cassonetto”, il Videocontest ha registrato una crescita dei partecipanti e della tipologia di “categorie video”, con sezioni diversificate per età e il coinvolgimento anche di adulti, diventando sempre più una vera occasione di scambio e interazione tra culture, generazioni e identità.
Il Videocontest ha puntato soprattutto a creare spazi di riflessione a partire dalle proprie esperienze, sviluppare competenze tecniche e relazionali, incrementare il protagonismo giovanile, sviluppare la comunicazione nelle sue varie forme ed espressioni.
L’anima “fai-da-te” di questo concorso “poco competitivo” è valorizzata da una giuria di qualità, che coinvolge esperti ogni anno diversi, e dalla proiezione dei video in gara al cinema di Sasso Marconi, in una serata finale ricca di stimoli soprattutto per i giovani in concorso.
La XII edizione ha avuto come tema a cui ispirarsi “Life Story Life Style”, ha previsto due sezioni – videoclip musicale e cortometraggio – e ha coinvolto quale giuria di qualità Laura Tagliaferri, Stefania Pollastri e Fabrizio Colliva di Flash Giovani e Flash Video.
Miglior cortometraggio 2015 è stato A Little Story of Love, una Cassonetto Production del Centro di Aggregazione Giovanile di Monteveglio.
Vincitore della sezione videoclip è Il mio collega economista, del giovane cantautore bolognese Tizio Bononcini e con la regia di Federico Fornara. Il videclip riflette in il tono allegro ma anche amaro il testo della canzone, un affresco scanzonato e critico sulla società dell’immagine in cui siamo immersi.
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