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L’antenna di Marconi a Lampedusa. Un’idea Open Group e Museo Pelagalli

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L’antenna goniometrica di Guglielmo Marconi, madre del moderno radar, farà parte del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo di Lampedusa. E’ partita ieri da Bologna, scortata dai Carabinieri, alla volta dell’isola. L’antenna, custodita nel Museo della Comunicazione Pelagalli, dal 3 giugno al 3 ottobre verrà esposta insieme a dipinti, sculture, diari e altre opere all’interno del Museo archeologico delle Pelagie, per la più grande mostra cooperativa d’Europa, organizzata da First Social Life per riflettere su migrazione e accoglienza. E’ un’idea di Open Group realizzata in collaborazione con il Museo Pelagalli.

Insieme ad altre cooperative sociali bolognesi, abbiamo scelto fin da subito di aderire al progetto voluto fortemente dal sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e curato da Giacinto Palladino e Alessandro De Lisi. “Come Lampedusa è isola di accoglienza, che accoglie migranti e profughi provenienti dal canale di Sicilia – spiega Ulisse Belluomini, vice presidente di Open Group – così Bologna è città dell’accoglienza attraverso le tante cooperative che sono impegnate quotidianamente a lavorare perché le persone che hanno lasciato tutto in cerca di una vita più dignitosa possano trovare le migliori condizioni per avere un futuro”. Bologna è “città da sempre dell’accoglienza che per prima ha scelto di chiudere il Cie, scelta che noi della cooperazione sociale abbiamo condiviso – sottolinea Belluomini-, e da sempre città capace di costruire un sistema di servizi più umano e vicino ai bisogni e ai diritti delle persone e quindi anche per la buona accoglienza”. Buona accoglienza, “significa lavorare con trasparenza e creare una visione nelle nostre comunità che le renda capaci di accogliere le persone che vengono qui, che qui scelgono di stare per avere le migliori opportunità di integrazione nelle nostre città. Non ci accontentiamo di fare un lavoro solo con le persone migranti: noi dobbiamo fare un lavoro anche con noi stessi e le nostre comunità. Abbiamo bisogno di connettere cultura, sociale e legalità, e perciò pensiamo che l’arte sia un ottimo strumento per riflettere e sensibilizzare le nostre comunità”.

Abbiamo coinvolto il Museo della Comunicazione Pelagalli, che a Bologna custodisce importantissime strumentazioni che hanno fatto la storia della comunicazione a distanza. Insieme ai curatori è stato deciso di portare l’antenna radiogoniometrica perché, come spiega il fondatore e direttore del museo, Gianni Pelagalli, può essere considerata la madre del moderno radar, strumento fondamentale per la navigazione. I due cerchi metallici, assemblati e montati su di una piattaforma rotante, che Marconi installò sul piroscafo Elettra negli anni Venti, sono una sorta di simbolo di Lampedusa, da millenni terra di approdo e di accoglienza.

Video, foto e interviste sul sito di Radio Città del Capo qui


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