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“I nuovi volti della biblioteca pubblica”: il 30 aprile la presentazione del libro

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bibliotecaGiovedì 30 Aprile 2015, alle ore 17.30, nella Sala Atelier dell‘Urban Center del Comune di Bologna (Piazza Nettuno, 3), si terrà un incontro/confronto a partire dal volume I nuovi volti della biblioteca pubblica. Tra cultura e accoglienza a cura di Maurizio Bergamaschi (FrancoAngeli, 2015).

Ad aprire l’incontro saranno Giovanni Ginocchini (Urban center), Silvia Masi (Biblioteca Salaborsa) e Roberto Lippi (Presidente Open Group). Discuteranno con il curatore Daniele Donati (Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna) e Everardo Minardi (Università di Teramo); coordinerà Antonella Agnoli, autrice di “La biblioteca che vorrei”.

Il volume intende contribuire al dibattito sul ruolo e l’offerta del sistema bibliotecario pubblico. Accanto alla loro primaria funzione di promozione culturale, numerose biblioteche si trasformano oggi in un luogo aperto e plurale, in cui si riconoscono e si sentono a proprio agio anche diversi settori svantaggiati delle comunità del territorio di riferimento. Numerosi utenti delle biblioteche ne hanno colto le nuove possibili valenze, come si legge in queste testimonianze, raccolte nel libro:

Per me è stato fondamentale nella scelta di trasferirmi a Casalecchio poter essere vicino alla biblioteca.

Noi vediamo questo luogo, la Piazza delle Culture, proprio come la piazza di Casalecchio.

Questa biblioteca è aperta a tutti, non è tipo una biblioteca scolastica che è riservata solo agli studenti, è aperta a tutti e tutti potrebbero venire.

Casa della Conoscenza può essere interpretata nella stessa giornata in modi diversi, infatti fino ad un’ora fa la interpretavo come luogo di studio, in questo momento invece è un’altra cosa. Per ogni singola persona, a seconda del momento della giornata in cui si trova, è una cosa diversa.

Ma… averne di biblioteche così…. cioè la biblioteca di (…) che è grande come questa stanza, di problemi, di conflitti o di altro tipo non ne aveva, ma semplicemente era talmente piccola e povera che non ci andava nessuno.

Uno spazio pubblico, fino a che non si violano le regole della buona convivenza civile, penso che ognuno lo possa usare come vuole (…) non penso sia giusto vietare a nessuno l’ingresso. La biblioteca deve catturare anche chi non è entrato per un motivo culturale… suscitare l’interesse anche della persona disinteressata.

Chi entra per la prima volta e non conosce bene come funziona percepisce immediatamente che è un luogo in cui si può entrare, ci si può fermare, si può parlare.

La percezione è sempre di un luogo estremamente vivo, anche di confusione in certi momenti e situazioni (…), ma molto accogliente.

Foto tratta dal libro “I nuovi volti della biblioteca pubblica”


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