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Secondo appuntamento con “Senza Veli”

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La nuova rubrica a cura di HOPS!

 

Scavare, scoprire, spogliare, sorprendere. Benvenuti nella nuova rubrica “Senza veli”, tenuta dalla redazione giornalistica di HOPS! – Human Open Space, il laboratorio diffuso di Open Group che sperimenta un nuovo modello di inserimento lavorativo di persone con fragilità.

Uno spazio per raccontare la cooperativa dietro le quinte, descrivendo quello che c’è da un punto di vista diverso, attraverso interviste, articoli, fotografie, video, podcast. Iniziato a settembre 2019, il progetto HOPS! si basa su un ribaltamento di prospettiva: e se quelle che di solito vengono considerate difficoltà fossero invece una risorsa?

Così lo scrittore Gianluca Gallerani e il giornalista Luciano Bonazzi si stanno sperimentando nelle nuove tecniche di comunicazione, mettendo sotto la loro lente d’ingrandimento i vari servizi di Open Group, per raccontarli senza veli.

 

Il Centro Maieutica di Open Group: filosofia nella pandemia

di Luciano Bonazzi


In una società nella quale la disabilità può portare all’esclusione, un aiuto concreto viene da strutture specializzate come il Centro Maieutica di Open Group. La cooperativa opera in una casa colonica a San Giovanni in Persiceto (BO) in grado di accogliere una ventina di persone con disabilità psichica medio grave. In questa location “country”, Open Group svolge attività socio-riabilitative, come raccolta e riciclo di tappi di plastica e sughero, massaggio olistico, aromaterapia, reiki, art-therapy e pet-therapy.

Un importante strumento è l’onoterapia, che utilizza gli asini per fare un lavoro terapeutico-relazionale. “Nel 2012, a causa del terremoto, abbiamo accettato di dare ospitalità a 4 asinelle – racconta Annalisa Cocchi, la responsabile del centro –. Sono gli animali più empatici e a contatto con le persone che hanno delle difficoltà emotive, riescono a tranquillizzarle e a spronarle a prendersi cura di loro”.

Un importante elemento utilizzato nel percorso riabilitativo del Centro è quello della Maieutica: questo metodo pedagogico, ideato dal filosofo Socrate, si fonda sulla partecipazione attiva dell’allievo, per metterlo in grado di cambiare in meglio la propria esistenza.

Ovviamente, in questo strano 2020, a causa del Covid-19 e delle difficoltà dovute alla pandemia il servizio del Centro ha dovuto adeguarsi all’emergenza. “Ci siamo da subito messi in contatto con le famiglie degli utenti, poiché il lockdown ha creato grosse difficoltà ai nuclei famigliari – spiega Cocchi –. Abbiamo provveduto a organizzare il supporto domiciliare per le famiglie più in difficoltà”. Inoltre, grazie alle tecnologie, sono state organizzate attività online artistiche, teatrali, di cucina e organizzati giochi di società. In tal modo, questa realtà di Open Group ha affrontato brillantemente la pandemia.

“Le persone disabili sicuramente avrebbero preferito che il Centro non chiudesse per il lockdown – continua Cocchi –. A casa spesso si annoiano, e molti non comprendono la causa che li ha portati a tale situazione, fanno fatica a riempirsi il tempo in autonomia e ciò li porta a innervosirsi, creando dinamiche stressanti all’interno del nucleo familiare. Tuttavia, il lockdown ha anche consolidato i rapporti tra le famiglie, che vorrebbero creare un comitato per partecipare ai tavoli istituzionali e discutere delle tematiche relative alla disabilità”.

Annalisa Cocchi ci ha poi spiegato come lei e i colleghi del Centro Maieutica riescano a offrire un importante servizio in un ambito, quello della disabilità, a cui Open Group è particolarmente sensibile: “Nella relazione con l’altro mettiamo sempre al centro la persona, attraverso la creazione di attività, la sinergia con medici professionisti, soggetti politici, genitori, artisti… La relazione d’aiuto diventa creativa, dinamica, stimolante. Io e i miei colleghi continuiamo a crederci. Come tutti i lavori così ricchi di umanità ed emozioni, è faticoso, sembra di essere sempre a scuola, non si finisce mai d’imparare. Se non ci fosse qualcuno che non si limita a coglierne solo gli aspetti negativi, allora chi lo farebbe?”


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