Le architetture dell’azzardo. Un evento a cura di Libera Radio

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In occasione dell’ottava edizione di Civica, la rassegna organizzata dal Coordinamento di Libera Bologna per promuovere sul territorio la cultura della legalità,  Libera Radio organizza una giornata di riflessione e formazione dal titolo “Le architetture dell’azzardo. Costi sociali, illegalità e patologie nell’industria del gambling in Italia”.

L’incontro si terrà venerdì 11 maggio 2018 dalle ore 10.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano (Via Santo Stefano 119) a Bologna e tra i relatori ospiterà: Daniele Poto, giornalista e scrittore, autore del dossier Azzardopoli; Marco Dotti, scrittore e docente di professioni dell’editoria Università di Pavia e curatore dell’edizione italiana di Architetture dell’azzardo, dell’antropologa culturale Natasha Dow Schüll; Giulia Migneco, giornalista responsabile dell’ufficio stampa di Avviso Pubblico e curatrice del volume Lose for Life; il docente di Unibo Nicola De Luigi, dell’Osservatorio “Young Millennials Monitor”, che ha realizzato uno studio nazionale su gioco d’azzardo e adolescenti. La moderazione dell’incontro è affidata a Federico Lacche, direttore di Libera Radio.

L’evento è aperto al pubblico ed è valido per la formazione continua riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti  (iscrizione su piattaforma Sigef).

Il gioco d’azzardo è un’attività solitaria e totalizzante, che può sospendere spazio e tempo, valore del denaro, ruoli sociali e talvolta perfino il senso reale della propria esistenza. È un fenomeno globale che, in Italia, registra una spesa media annua di oltre 1.500 euro pro capite, milioni di cittadini che per tentare la fortuna alle slot machine divengono con sempre più facilità consumatori abituali e patologici. Nel nostro Paese, il settore sviluppa un fatturato annuo di circa 90 milioni di euro, quasi il 20% dei quali è stimato appannaggio delle mafie. Decine di clan gestiscono un nuovo Eldorado criminale, si accreditano come “concessionari occulti” dello Stato e “fanno saltare il banco”.
Ma quella del machine gambling non è solo la storia di giocatori e sale slot, di distributori, concessionari e appetiti criminali. È anche la storia di un progetto e di un sistema complesso che coinvolge il rapporto tra uomo e nuove tecnologie, pratiche commerciali e ambienti che costruiscono dipendenza e patologia. La storia di un’architettura dell’azzardo.


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