Le nostre case parlano, i racconti del laboratorio HOPS
La quotidianità vista attraverso un oggetto di casa propria
Che cosa direbbero gli oggetti della nostra casa se potessero parlare? Durante questa quarantena, i partecipanti del Laboratorio HOPS di Open Group raccontano com’è cambiata la propria quotidianità attraverso la prospettiva di un oggetto della propria casa. Il format si chiama #lenostrecaseparlano: una pagina Instagram raccoglie foto e brevi racconti creativi.
“Ultimamente ti vedo passare di fretta spettinata, addormentata, distratta, e non ti fermi mai a guardarmi negli occhi, a sorridermi, a cercarti”, dice lo specchio. Mentre il televisore si lamenta: “Sono quasi sempre acceso: solo la mattina mi salvo, però dal pomeriggio sono decisamente attivo. Mi auguro però che tutto questo finisca presto, soprattutto per i miei ‘padroni’, e un pochino anche per me. Riposarsi ogni tanto è piacevole”.
HOPS – Human OPen Space è il laboratorio diffuso di Open Group, iniziato a settembre 2019 per sperimentare un nuovo modello di inserimento lavorativo di persone con fragilità all’interno della cooperativa. Il progetto si basa su un ribaltamento di prospettiva: e se quelle che di solito vengono considerate fragilità fossero invece una risorsa?
Così, attraverso un percorso interno e il coinvolgimento di diverse figure professionali, si sono definite le traiettorie e gli step del progetto, che mette al centro la persona e le sue competenze trasversali.
Ogni attività formativa e di inserimento lavorativo viene adattata in base alle caratteristiche della persona e punta alla valorizzazione delle sue specificità: del resto, così come ciascuno di noi è portatore di fragilità, è anche vero che ognuno può essere anche un’importante risorsa.
L’analisi delle difficoltà nei processi di inclusione all’interno del laboratorio, poi, diventa lo spunto per riflettere sugli ostacoli che tutti i lavoratori della cooperativa, non solo quelli con disabilità, devono affrontare. I partecipanti di HOPS sono coinvolti così in un processo per identificare dispositivi e strumenti che favoriscano spazi di lavoro più inclusivi e umani per tutti.
In questi mesi sono state coinvolte otto persone fragili in diversi servizi di Open Group: la Lavanderia Splendor, l’agenzia di comunicazione Be Open, Spazio Eco, Demetra e i musei. Uno dei partecipanti del laboratorio ha concluso l’esperienza perché ha trovato lavoro al di fuori dal contesto protetto di HOPS, realizzando così l’obiettivo primario del progetto: accompagnare le persone verso una piena autonomia.
HOPS è quindi uno spazio dove si sviluppano le competenze di ognuno verso una condizione di piena autonomia e dove si cerca di praticare una reale inclusione, all’interno della cooperativa e sul territorio. Il percorso è da considerarsi ancora un modello in fase di sperimentazione, attraverso la ricerca di soluzioni adattabili capaci di rispondere ai diversi bisogni e l’ideazione di dispositivi di inclusione innovativi e replicabili.